economia
Il mondo a due velocità
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Il mondo a due velocità
La scorsa settimana il Report Weekly non è stato pubblicato poiché la compagine operativa della Neo si è riunita nell' ormai abituale "Meeting Annuale" nella splendida cittadina di Formia. Si è discusso dei punti di forza della società e delle aree di miglioramento in vista del nuovo scenario che si sta
delineando circa l'avvio dell'albo dei consulenti e delle società di consulenza finanziaria indipendente (dopo 18 anni di agonia). Neo si pone in questo particolare momento storico, in una posizione di "pole position". Chiaramente questa posizione di vantaggio competitivo è costata molto sia in termini di impegno professionale (sono 5 anni che lavoriamo senza sosta) che economico, infatti è di stamattina la news di Bloomberg che dal 31 dicembre aumenterà ulteriormente il canone di altri 110 dollari.
Concentriamoci ora immediatamente sulla situazione mercati. Continua la grossa fattura che si è creata tra gli Usa e il resto del mondo, sia i mercati azionari che obbligazionari statunitensi, continuano a registrare ottime performance mentre il resto del mondo arranca.
Andamento Usa da inizio anno (ytd): S&P 500 +8,65%. Dow Jones + 5,81%. Nasdaq +16,05%. Rendimento bond Usa: Bond 5y 2,90%. Bond 10y 3,00%. Bond 30y 3,13%.
Situazione resto del mondo mercati azionari da inizio anno (ytd): Eurostoxx -4,79%. U.K -5,40%. Germania -6,60%. Italia -4,20%. Svizzera -5,10%. Giappone +1,40%. Cina -20,49%.
Le condizioni sui mercati obbligazionari europei sono altrettanto negative:
Paese 5y 10y
UK 1,12% 1,52%
Germania -0,12% 0,46%
Svizzera -0,40% -0,01%
Italia 1,88% 2,89%
Quello che preoccupa maggiormente sono i rendimenti negativi sulle due piazze principali dell'Unione Europea, Francoforte e Berna, infatti, i rendimenti sui titoli di stato emessi da questi paesi sono negativi fino a dieci anni in Svizzera, e fino a sette anni in Germania.
Contrariamente a quello che si legge sulla stampa specializzata italiana, ci sono enormi quantità di denaro che sono allocate su questi titoli ed i sottoscrittori (spesso istituzionali) accettano di buon grado di percepire alla scadenza una somma leggermente inferiore. Chi accetterebbe di investire 100 e dopo 7 anni avere 99,x? Uno stupido, oppure qualcuno che ha maggiori informazioni rispetto a noi comuni mortali. Poiché le masse allocate su questi mercati sono davvero importanti e comprate da investitori esperti, presumiamo che al momento abbiano qualche informazione non ancora diffusa al pubblico.
L'unico motivo per il quale un essere umano, dotato di media intelligenza, possa accettare di investire per molto tempo perdendo addirittura una piccola parte del capitale, è quando essendo a conoscenza di un elevato rischio per il suo patrimonio, è disponibile a pagare una piccola assicurazione per tutelarlo. Ricordiamo che questa anomalia non si è mai verificata da quando c'è traccia dei mercati finanziari, ovvero dal 1600 circa.
Tornando agli States, qualche lettore ci ha segnalato che poteva essere vantaggioso investire proprio sul mercato americano, ma anche questa affermazione è discutibile. Infatti, l'euro si è deprezzato da inizio anno rispetto al dollaro di quasi il 3%; quindi anche un investimento in bond Usa con la copertura del cambio, avrebbe dato un esito sfavorevole. E' chiaro che questo potenziamento dei mercati americani, e la relativa forza del dollaro, sono l'espressione della politica conservativa dell'amministrazione Trump.
Dopo decenni di globalizzazione, assistiamo ad un fenomeno totalmente contrario. Ricordiamo che anche la Gran Bretagna si è espressa in modo conservativo rispetto alla sua adesione all'Unione. Chiudiamo questo Report proprio concentrandoci sull'S&P500, sabato scorso è stato il decimo anniversario del fallimento di Lehman Brothers, una crisi finanziaria globale che causò ondate di shock nell'economia mondiale, alcune delle quali non ancora terminate. Il nostro indicatore proprietario "REMAR 10", che ci ha tempestivamente avvisato delle due principali crisi degli ultimi venti anni, quella del 2000 e del 2008, segnala che l'S&P 500 è entrato nel semestre nero.
(FIGURA 1)
L'indicatore linea verde non è ancora in "red zone" ma, facendo uno stress test del modello e proiettandolo nel futuro, indica il prossimo semestre come probabile data di nuovo massimo Usa e top della bolla speculativa con relativo scoppio. Invitiamo per l'ennesima volta alla massima prudenza nella costruzione dei portafogli, il momento attuale rappresenta un evento unico rispetto al passato. La vita si concentra spesso in poche occasioni e questa potrebbe essere una.
(*) Chief Analyst - Neo Consulting Srl
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